I mammiferi appresentano un gruppo che si è evoluto recentemente.
I Mammiferi, a cui appartiene anche l’uomo sono molto diversi fra loro: alcuni saltano, come il gatto, altri camminano, come l’uomo, altri nuotano, come la balena, altri possono avere la tasca nella pancia o sulla schiena, come l’opossum, le corna sul volto o vicino alle orecchie, come il bue … per questo lo scheletro varia a seconda dell’animale
Vivono a coppie o in piccoli gruppi e in molti casi esprimono una grande organizzazione sociale.
Il nome Mammifero deriva dal latino (mamma), si tratta di animali che partoriscono cuccioli/ figli e li allattano e sono quasi tutti ricoperti da una pelliccia tranne quelli marini; l’uomo è uno di loro. Vi sono 5.400 specie che iniziarono il loro sviluppo e la loro espansione circa 65 milioni di anni fa, dopo la scomparsa dei dinosauri. I primi mammiferi erano di piccola taglia e avevano un’ossatura gracile: tali caratteristiche hanno reso ardua ed improbabile la fossilizzazione dello scheletro per cui oggi di quegli animali abbiamo solo frammenti di cranio, mandibole con denti e rari pezzi del restante scheletro. La masticazione, infatti, tipica dei mammiferi, impone un tipo di dente ed una mandibola particolari. Dall’esame dei reperti fossili dei mammiferi del periodo Giurassico, si desume che in quel periodo vi fossero 5 rami evolutivi diversi per abitudini di vita e strutture scheletriche, raggruppabili in :PROTOTERI (simili ai rettili), TRICONODONTI (forme primitive simili a topi), MULTITUBERCOLATI (dalla dentatura super specializzata), SIMMETRODONTI (di piccola taglia e dentatura
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tipica dei carnivori), PANTOTERI (di piccola taglia), da cui si svilupparono i METATERI, a loro volta precursori dei MARSUPIALI, e gli EUTERI, da cui derivarono i PLACENTALI.